Mansio Rigomagus

Sala 3 Le vie Consolari e la Mansio di Rigomagus

Tra la fine degli Anni ’60 e gli inizi degli Anni ’70, in località Le Verne, ai confini fra Trino e Tricerro, poco distante dal Bosco della Partecipanza, Silvino Borla e Domenico Molzino riportarono alla luce ed esplorarono, con il placet della Sovrintendenza alle Antichità, una grande costruzione tardo-romana, di metri 52x60, composta da molti ambienti raccolti intorno ad un vasto recinto colonnato e percorsi da un ingegnoso sistema di condutture d’acqua.

Questo complesso è stato identificato come la “mansio” di Rigomagus, l’antenato di Trino, importante stazione posta alla convergenza di due grandi strade romane, quella da Ticinum (Pavia) ad Augusta Taurinorum (Torino) e quella da Vercellae (Vercelli) ad Hastae (Asti). Le mansiones servivano come statio, cioè come tappa di sosta lungo le strade, per il pernottamento (erano situate a una giornata di marcia l’una dall'altra) dei corrieri postali, dei viaggiatori e delle truppe.
Dovevano essere vaste a sufficienza per contenere non solo gli alloggi per i viaggiatori, ma anche quelli per il prepositus (direttore) e gli addetti al servizio della mansio (postiglioni, mulattieri, maniscalchi, veterinari, carradori, mozzi di stalla e servitori). Contenevano anche magazzini per granaglie e vettovaglie per i viaggiatori e le truppe in marcia, nonché foraggio per i cavalli, le scuderie e una dotazione di almeno quaranta cavalli per il servizio pubblico e bestie da soma. Erano anche dotate di un corpo di guardia per la polizia stradale.

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